Piano industria 4.0 e bonus industria 4.0: quali incentivi e come richiederli
Grazie a una serie di norme, il tema dell’industria 4.0 sta ormai scrivendo la storia di un’epoca (quella della digitalizzazione) a cui le industrie guardano con sempre maggiore interesse e aggiornamento per essere sempre più competitive. Ma cos’è, di preciso, quella che chiamiamo “industria 4.0”? Si tratta di un ecosistema fatto di leggi e normative, dense e in continua evoluzione, che vanno costantemente seguite, capite e applicate per poter beneficiare degli incentivi che anche il nostro Paese offre nell’ottica di una piena messa a regime dell’industria 4.0. Per cercare di fare chiarezza, dunque, e per permettere a tutte le imprese di poter accedere alle misure, abbiamo scritto questa piccola guida.
Cos’è e cosa prevede il piano industria 4.0
Come dice il Ministero dello Sviluppo Economico, “il Piano Industria 4.0 è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale: il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività. Sono state potenziate e indirizzate in una logica 4.0 tutte le misure che si sono rivelate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove”. Pertanto, il piano industria 4.0 si costituisce delle seguenti misure, che ogni azienda può attivare in modo automatico senza ricorrere a bandi o sportelli e, soprattutto, senza vincoli dimensionali, settoriali o territoriali.
- Iper e super ammortamento
- Nuova Sabatini (credito all’innovazione)
- Credito d’imposta
- Patent box
- Start Up e PMI innovative
Bonus industria 4.0: cos’è e a chi è rivolto (e a chi no)
Tra tutte le misure elencate qui sopra, il bonus industria 4.0 si presenta come il migliore alleato delle imprese che intendono sfruttare il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali. Esso serve a “supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato”. Non solo: si rivolge “a tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato”, mentre “sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231”.
Bonus industria 4.0: come accedere
Per accedervi è necessario che l’azienda che ne fa richiesta risponda ad alcune condizioni, che sono riportate proprio sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Queste non dovranno fare altro che “produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includere rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante”.
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